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DOLOMITI DI SESTO MINITREK
Dal 31/08/2018 Al 02/09/2018

 Se ci fosse una classifica delle montagne più conosciute e fotografate sicuramente le Tre cime di Lavaredo sarebbero in lotta per la vittoria. Alcuni scorci ci faranno sopportare meglio la quantità di persone che incontreremo sul percorso. Una foto del Paterno e delle “Drei Zinnen” al tramonto vale da sola il viaggio.
Per il nostro mini trekking sono previsti tre itinerari diversi in base alle difficoltà.

Percorso con difficoltà EEA
31 Agosto: Partenza dal parcheggio in fondo a Val Fiscalina e arrivo al rifugio Locatelli dove pernotteremo. Dislivelli: 950 m tutto in salita, ore 3-30, Difficoltà E 
1 settembre: Al mattino Ferrate facili ( DeLuca-Innerkofler e Sentiero selle Forcelle ) su percorsi della Grande Guerra.  Al pomeriggio percorso escursionistico fino al rifugio Carducci . Dislivelli: + 720 m - 830 m, ore 7  Difficoltà EEA
2 settembre: Breve escursione mattutina verso il lago Nero di 30’, poi Ferrata “Strada degli Alpini” infine discesa in Val Fiscalina al parcheggio. Dislivelli: + 430 m -1270 m ore 6,30 (+ 1 se si arriva a passo della Sentinella) Difficoltà EEA

Percorso con difficoltà EE
31 Agosto: Partenza dal parcheggio in fondo a Val Fiscalina e arrivo al rifugio Locatelli dove pernotteremo. Dislivelli: + 950 m tutto in salita, ore 3-30,  Difficoltà  E
1 settembre: Al mattino si aggira il lato nord del Paterno e si arriva al rifugio Pian di Cengia dove ci ricongiungiamo con chi effettua il percorso EEA, poi assieme fino al Rifugio Carducci dove pernotteremo. Dislivelli: + 630 m - 740 m, ore 5
2 settembre: Breve escursione mattutina verso il lago Nero di 30’. Poi si passa dal rifugio Comici dove inizia la discesa in Val Fiscalina fino al parcheggio. Dislivelli: + 179 m -1022 m, ore 3,30

Percorso con difficoltà E
31 Agosto: Partenza dal parcheggio del rifugio Auronzo, aggirate ad ovest le 3 Cime, si arriva al rifugio Locatelli dove pernotteremo, alleggeriti dello zaino andremo poi fino alla base della Torre di Toblin. Dislivelli: + 265 m -180 m, ore 2
1 settembre: Al mattino si aggira il lato nord del Paterno e si arriva al rifugio Pian di Cengia dove ci ricongiungiamo con chi effettua il percorso EEA, poi assieme fino al Rifugio Carducci dove pernotteremo. Dislivelli: + 630 m -740 m, ore 5 -  Variante: il percorso del pomeriggio si può facilitare passando dal rifugio Comici  Dislivello + 450 m, -550m  ore 4,15 
2 settembre: Breve escursione mattutina verso il lago Nero di 30’. Poi si passa dal rifugio Comici per tornare al rifugio Pian di Cengia, infine al rifugio Auronzo aggirando il Paterno dalla parte opposta del giorno precedente. Dislivelli: + 680 m – 660 m, ore 5

POSTI DISPONIBILI : max 20   Le iscrizioni avverranno solo dopo contatto con l’organizzazione
Il partecipante si dichiara a conoscenza del REGOLAMENTO ESCURSIONI Sezionale

ACCOMPAGNATORE e INFO:   Fregni Claudio  338-1170366

NOTA STORICA

Mentre i nomi “Sentiero delle Forcelle e Strada degli Alpini” sono chiaramente comprensibili, perché una ferrata é intitolata a  De Luca – Innerkofler?                  Ecco il motivo:
Sepp Innerkofler grande scalatore e miglior grande guida alpina di quel periodo, nonché gestore di quello che attualmente è il rifugio Locatelli, si arruolò cinquantenne nell’esercito austriaco e dalle cime circostanti, il 25 maggio del 1915 vide il suo rifugio in fiamme centrato, al 5° tentativo, dall’artiglieria italiana. Grazie alle sue capacità alpinistiche venne impiegato spesso per attacchi veloci e improvvisi a postazioni nemiche. Fatale per lui fu la cima davanti a casa, Il Paterno, avamposto Italiano. Il 4 luglio 1915 benché avvistato dalle sentinelle italiane riuscì ad arrivare fin sotto la cima e a lanciare qualche bomba sulla vetta. Un alpino italiano, Piero De Luca, anche se ferito, lancio un grosso masso sul nemico facendolo rotolare in un canalone sottostante.
Conoscendo il valore dell’avversario un militare italiano si calò il giorno successivo nel canalone per recuperare il corpo di Sepp, nonostante le mitragliatrici nemiche lo avessero preso di mira. Fino alla ritirata italiana, il corpo di Innerkofler rimase sepolto sul Paterno, poi i famigliari trasportano i resti nel cimitero di Sesto.
Gli austriaci per non ammettere che il loro leggendario capitano fosse stato ucciso da un masso lanciato da un italiano, sparsero la voce che fu colpito da una scarica di mitragliatrice austriaca piazzata sulla Torre di Toblin che cercava di coprirne l’azione.

Localita  BZ
Contatto  C.Fregni - E - EEA

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